DIALOGO

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DIALOGO

SOTTOCOSTO DI GIORGIO VIALI

IBRIDAZIONI

Dalila: (entra nella stanzetta, si sistema i capelli biondi) Ehi Clara, sei pronta per il nostro show di domani? Non vedo l’ora!

Clara: (siede su una sedia con un libro in mano, alza gli occhi) Ciao Dalila! Sì, sono pronta. Ho pensato a un paio di idee per le scene, ma voglio che il tutto sia molto simbolico.

Dalila: (ridacchia) Simbolico? Dimmi di più! Io pensavo solo di vestirmi da bionda stupida e divertirci un po’... tipo che io non so niente di niente!

Clara: (sorridendo) Perfetto! Il contrasto tra il tuo personaggio e il mio funzionerà alla grande. Io posso essere l’intellettuale, la tua guida in questo mondo... un po’ come un film di Fellini, dove il sogno incontra la realtà.

Dalila: (annuisce) Ok, quindi io sarò la bionda ignorante che fa domande stupide, mentre tu rispondi in modo molto complicato e filosofico. Potremmo anche aggiungere qualche citazione!

Clara: Esatto, potremmo intrecciare frasi come "La vita è come un film, ma senza un copione", e tu potresti rispondere "Che significa? Io voglio solo divertirti!"

Dalila: (si sistema le unghie) E per quanto riguarda i costumi? Io pensavo a qualcosa di super sexy e da bambola. Un vestito rosa, magari, con delle calze a rete.

Clara: Perfetto! Io invece potrei indossare qualcosa di più scuro, tipo una camicia bianca con un blazer, per sembrare seria e intellettuale. Magari anche un paio di occhiali da lettura!

Dalila: (ride) Sì! Gli occhiali da lettura! E poi, quando parli, puoi fare delle smorfie serie mentre io sbatto le palpebre con l’aria da stupida!

Clara: (annuisce) E potremmo costruire la tensione nelle scene! Potresti far finta di essere confusa dai miei discorsi e io cercherò di spiegarti cose sempre più astruse.

Dalila: (facendo un gesto teatrale) “Ma perché il cielo è blu, Clara? Non lo capisco!” E tu: “Perché l’assoluto è una costruzione sociale!”

Clara: (ride) Esatto! E poi, potremmo anche rompere la quarta parete, interagendo con il pubblico e chiedendo le loro opinioni su queste ‘questioni esistenziali’.

Dalila: (entusiasta) Mi piace! Dobbiamo farlo divertente, ma anche un po’ provocatorio. Sarà un bel mix!

Clara: (guardando l'orologio) Dobbiamo solo assicurarci di provare tutto prima di andare in live. La chimica deve essere perfetta!

Dalila: (sorridendo) Sì, voglio che il pubblico si diverta tanto quanto noi! Chissà, magari riusciremo a farli pensare un po'!

Clara: Ecco, questa è la nostra missione. Siamo pronte a sfidare le aspettative!

Dalila: (facendo un gesto di approvazione) Non vedo l’ora, Clara! Sarà epico!

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IMMAGINO PERSONAGGI e TRAMA.

Poi PRODUCO dei CONTENITORI dove esporre questi ELEMENTI.

Ed ELABORO VARIAZIONI.

Questa PRODUZIONE è un SERVIZIO.

PRODUCO STRUTTURE MEDIATICHE per forzare INTERAZIONI. O MICRO INTERAZIONI INTERAZIONI FOTOGRAFICHE, CINEMATOGRAFICE, DI PERFORMANCE.

LE STORIE E LE SITUAZIONI sono IBRIDATE

Nel senso che lo sviluppo può essere realizzato con INTERAZIONI con l'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

GIORGIO VIALI

AUTORE, FOTOGRAFO, VIDEOMAKER

PRECARIO - VICENZA

WWW.GIORGIOVIALI.LIVE

GIORGIO VIALI

GIORGIO VIALI - AUTORE, SCENEGGIATORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER - SCENEGGIATURA, DRAMMATURGIA, DRAMMATURGO - TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI, INTELLIGENZA ARTIFICIALE - CINEMA, TEATRO, SOCIAL MEDIA - STREAMER, PERFORMANCE, PERFORMER.

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ROMANZO ROSA

IL CIELO DI MAGGIO

Sotto il cielo di maggio

Marta si trovava nel suo angolo preferito della città, quel caffè nascosto tra le viuzze del centro, dove l’aria sapeva di fiori di ciliegio e il profumo del caffè tostato si mescolava con le note di una melodia lontana. Era una mattina di maggio, e il sole si faceva strada tra le foglie, proiettando ombre danzanti sui tavolini all’aperto, dove la gente chiacchierava e sorrideva, ignara della solitudine che lei portava nel cuore.

Da qualche mese, Marta aveva cominciato a scrivere un romanzo. O meglio, aveva tentato di farlo. La sua mente era un labirinto di parole e una ragnatela di emozioni, ma ogni volta che cercava di mettere nero su bianco, si bloccava. Era come se le manchi una chiave per aprire la porta dell'ispirazione, e questo pensiero la tormentava, peggiorando la sua sensazione di impotenza.

Ma quel giorno, mentre sorseggiava il suo caffè macchiato, il destino decise di riportarle un pizzico di magia. Un uomo si sedette al tavolo accanto. Era alto, con i capelli scuri come la notte e un sorriso che sembrava promettere avventure. Marta lo osservò di nascosto, affascinata dalla sua presenza carismatica. Dopo qualche istante, lui si accorse di lei e le porse un sorriso caloroso, un gesto semplice ma carico di significato.

“Posso sedermi?” le chiese.

Marta annuì, il cuore che batteva più forte. Si presentò come Luca, un scrittore in cerca di quiete per terminare il suo romanzo. La coincidenza la stupì, una scintilla si accese tra di loro nel momento in cui iniziarono a parlare. Le parole fluivano come l’acqua di un fiume, e il tempo sembrava essersi fermato. Raccontarono i loro sogni, le paure e le frustrazioni legate alla scrittura. Ogni risata condivideva un pezzo di sé, e Marta si sentiva sempre meno sola.

I giorni si trasformarono in settimane, e la loro amicizia si fece più profonda. Si incontravano nel caffè, passeggiavano nei parchi, condividevano cene a lume di candela. Luca era diventato il suo ispiratore, la sua luce. Ogni parola che le sussurrava rese la sua scrittura più fluida, più vera. La sua anima sembrava nutrirsi della presenza dell’altro, come una pianta assetata d’acqua in un giorno di sole.

Ma con l’arrivo dell’estate, Marta iniziò a percepire una leggera inquietudine. Le emozioni che provava erano più di una semplice amicizia, e il suo cuore si trovava in conflitto con la ragione. Non voleva rovinare ciò che avevano costruito, temeva che una confessione potesse allontanarlo. Così, decise di tenere le sue sensazioni per sé.

Un pomeriggio, mentre erano seduti su una panchina nel parco, Luca parlò di un'opportunità di lavoro che lo avrebbe portato lontano, in una città diversa. Le sue parole colpirono Marta come un fulmine: il suo cuore si strinse. La paura di perderlo si mescolava con il desiderio di essere sincera. Ma cosa avrebbe dovuto fare? Rischiare tutto? O continuare a vivere in questa dolce illusione?

La sera prima della partenza, la città brillava di luci calde e il profumo dei fiori riempiva l’aria. Marta sapeva di dover parlare. Ma quando si guardarono negli occhi, e quel silenzio tra di loro divenne carico di significato, non ebbe il coraggio di rompere l’incantesimo. Si abbracciarono, e quell’abbraccio sembrò durare un'eternità, come se entrambi sapessero che quel momento sarebbe stato inciso nel loro cuore per sempre.

Il giorno dopo, Marta lo vide partire. E mentre lo faceva, una parte di lei si sentì svuotata, ma un’altra sapì che era stata fortunata a vivere quel legame speciale. Decise di scrivere. Scrivere di loro, del loro amore non detto, delle emozioni che attraversavano le sue parole come un brivido. In quel momento, capì che le storie più belle non sempre si concludono con un “felice per sempre”, ma con una dolce malinconia che accompagna il ricordo di un amore che, seppur fugace, è stato intenso e vero.

E così, sotto il cielo di maggio, Marta scrisse, lasciando che le parole danzassero sulla pagina, come se parte del suo cuore fosse rimasto lì con Luca, in quel caffè, in quella città che ora era testimone di un amore che sfidava il tempo.

MATERIALI D'ARCHIVIO

GIORGIO VIALI

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MICROFILM

MICRO FILM

CINEMA

Il panorama attuale del cinema sembra muoversi lungo un filo sottile tra la compressione e l'espansione della narrazione. Da un lato, la crescente popolarità di contenuti brevi, come quelli su piattaforme come TikTok e YouTube, segna una chiara preferenza del pubblico per la fruizione rapida e immediata, adattandosi così alle abitudini di vita moderne dove il tempo è un lusso raro. Questo fenomeno ha spinto i produttori a investire sempre di più nella realizzazione di cortometraggi, particolarmente nella fascia di mercato orientale, dove i brevi video riescono a catturare l'attenzione di un pubblico in movimento, trasformando la periferia della produzione cinematografica in un'area altamente redditizia.

Dall'altro lato, si assiste a un'inversione di tendenza, con film che si allungano sempre più, superando le tre ore di durata. Questo cambiamento potrebbe sembrare paradossale in un'epoca di contenuti rapidi, ma riflette una volontà di esplorazione narrativa più profonda e complessa. La domanda sorge spontanea: siamo di fronte a un tentativo di affermazione del cinema tradizionale di fronte alla concorrenza delle serie TV e dei formati brevi? O piuttosto a una nuova fase evolutiva del linguaggio cinematografico, in cui i registi cercano di sfruttare lunghe narrazioni per sviluppare trame intricate e personaggi sfaccettati?

La risposta potrebbe risiedere nel desiderio di alcuni autori di spingersi oltre i confini convenzionali, di utilizzare il tempo come un elemento narrativo potente e di ricercare maggiore libertà creativa. Le lunghe durate possono permettere una maggiore profondità di esplorazione tematica e caratteriale, assecondando così le ambizioni artistiche di chi lavora nel cinema. In questo contesto, diventa evidente che il cinema non sta semplicemente subendo l'influenza dei mezzi digitali e delle nuove preferenze del pubblico, ma sta anche cercando di ridefinire se stesso, confrontandosi con le nuove modalità di consumo e proponendo nuove esperienze di visione.

In definitiva, il cinema contemporaneo sembra trovarsi in un momento di trasformazione, intrappolato tra l'esigenza di adattarsi a un pubblico frenetico e il desiderio di abbracciare forme narrative sempre più ambiziose e articolate. L'evoluzione di questo settore sarà interessante da osservare, poiché determinerà come i film continueranno a dialogare con le nuove piattaforme e a rispondere alle mutanti aspettative degli spettatori.

Il fenomeno dei micro-film è un riflesso inquietante e affascinante di una società in continua evoluzione, in cui il tempo e l'attenzione si sono trasformati in risorse sempre più scarse. In un'epoca in cui la fruizione dei contenuti audiovisivi avviene principalmente attraverso dispositivi portatili e piattaforme social, i film si accorciano, si condensano, e si adattano come mai prima d'ora alle esigenze di una cultura del sollievo immediato. Essi si presentano come piccole pillole visive, brevi racconti che devono catturare l'attenzione in un batter d'occhio e mantenere l'interesse in una corsa contro il tempo e l'oversaturation di stimoli.

L'aumento della produzione di questi micro-film rivela una trasformazione nei paradigmi narrativi e comunicativi. Non più spazi scenici imponenti e trame articolate, ma narrazioni sinteticamente espressive, un compendio di emozioni e significati racchiusi in pochi secondi di celluloide virtuale. La semplificazione, apparentemente un atto di riduzionismo, si trasforma in una forma d'arte unica: è l'essenza dell'esperienza umana distillata, il ritratto della condizione contemporanea che, bloccata tra il desiderio di connessione e l'apatia del sovraccarico informativo, si adatta a questo nuovo modo di raccontare.

Questi micro-film, espressione di una fruizione istantanea e divorante, non possono però essere letti esclusivamente come una mera risposta al contesto tecnologico. Essi incarnano una riflessione profonda sui valori della società contemporanea, sull'importanza della velocità e della concisione, ma anche sull'ossessione del "like", del consenso immediato. La narrazione diventa così un interrogativo senza risposta: quale significato può emergere da un racconto che è già concluso prima ancora che possa essere compreso? I messaggi che si concentrano nell'istante, nel qui e ora, chiedono ai loro fruitori di abbracciare la superficialità, limitando il tempo di introspezione e sperimentazione.

D'altro canto, osservando l'altra estremità del cambiamento, assistiamo a un'interessante paradossalità: mentre si intensifica la produzione di micro-film, si assiste anche a un'espansione delle narrazioni tradizionali, lungometraggi e serie che si dedicano a sviluppare trame sempre più complesse. Questa dualità riflette una tensione intrinseca, un dialogo continuo tra il desiderio di consumi rapidi e una ricerca di contenuti significativi che sfidano il tempo. Le storie lunghe, elaborate e articolate offrono al pubblico un'esperienza riflessiva, la possibilità di immergersi in universi narrativi ampi e dettagliati, di esplorare con calma le sfumature dell'essere umano.

Si prospetta quindi la questione: quale futuro aspetta il cinema in questa polarità? Saranno i micro-film destinati a dominare il panorama, trasformando l'arte della narrazione in un frullato di attimi? O, al contrario, riuscirà l'arte cinematografica a preservare e valorizzare le forme lunghe e profonde di racconto, rimanendo un baluardo di autenticità in un'epoca di frammentazione?

La risposta non è semplice e, tuttavia, è in questo dilemma che risiede la ricchezza dell'esperienza cinematografica contemporanea. Come rifugiati di un tempo sospeso, i micro-film ci invitano a riflettere sulla natura del nostro tempo e sulla qualità del nostro sguardo. La scelta che abbiamo di fronte è quella di trovare un equilibrio tra la brevità e la complessità, tra la superficialità e la profondità, per esplorare le molteplici possibilità narrative che si presentano in questa era di rapide trasformazioni.

Da un lato, i film si fanno sempre più piccoli – brevi o brevissimi – per adattarsi ai nuovi contenitori: non più le sale cinematografiche tradizionali, ma neanche gli schermi domestici attraverso i quali si accede ai contenuti degli streamers, ma quelli che si definiscono i social: Instagram, ma ancor più TikTok e soprattutto YouTube, che recenti indagini di mercato segnalano come la piattaforma più frequentata dai giovani e dai consumatori di video di qualunque natura e durata.

La conferma proviene indirettamente anche dai racconti di un produttore cinese, incontrato in uno dei tanti utili viaggi esplorativi che si fanno ogni anno, dai quali si evince che i maggiori profitti delle case di produzione in attività fra Pechino e Hong Kong provengano ormai dalla realizzazioni di brevissimi cortometraggi (di durata limitata e budget ridotti), offerti su Internet per pochi centesimi alle moltitudini di persone che giornalmente trascorrono lunghi periodi di tempo negli spostamenti casa-lavoro con gli occhi incollati agli schermi dei cellulari. Se questi micro-film – che non si vedranno probabilmente mai in un festival di cinema – rappresentano la novità più significativa e insospettata dell’evoluzione della specie, all’altro capo della trasformazione assistiamo invece all’espansione della durata e delle convenzioni narrative tradizionali.

Di quest’ultima variazione morfologica avevamo già iniziato a prendere coscienza, perché non sfugge a nessuno che i film si stiano facendo sempre più lunghi, raggiungendo e talvolta superando le tre ore. Gli esempi di questa vera e propria escalation temporale sono sempre più numerosi, al punto da indurre a ritenere che non siamo più di fronte a semplici eccezioni (peraltro sempre esistite: si pensi a Via col vento e al Giorno più lungo, per fare solo due esempi), ma all’avvio di un processo destinato a imporre un nuovo parametro spettacolare. In questa sede non è tanto interessante discutere se tutto ciò sia la conseguenza dell’influenza stilistica e narrativa esercitata dalle serie televisive, massicciamente proposte dagli streamers e altrettanto massicciamente consumate dagli spettatori domestici, o di un tentativo da parte dei produttori cinematografici di contrastarne la concorrenza tentando un disperato ricorso alle stesse armi. Interessa invece rilevare come un numero crescente di autori cinematografici si lascino tentare – non tanto o non solo per ragioni economiche – dalle lusinghe che la sperimentazione di un nuovo formato offre alle loro possibilità creative.

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GIORGIO VIALI

GIORGIO VIALI - AUTORE, SCENEGGIATORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER - SCENEGGIATURA, DRAMMATURGIA, DRAMMATURGO - TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI, INTELLIGENZA ARTIFICIALE - CINEMA, TEATRO, SOCIAL MEDIA - STREAMER, PERFORMANCE, PERFORMER.

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LOOP

LOOP

LOOP VISIVO La comparazione tra i loop degli anni settanta, in particolare quelli creati da Shaun Costello, e i reel su Instagram e i video verticali su TikTok, può essere approfondita sotto vari aspetti, come l'estetica, il formato, la fruizione e le implicazioni filosofiche.

Estetica Loop degli anni Settanta (Shaun Costello):

Formato e Stile: I loop, come quelli di Shaun Costello, erano caratterizzati da una produzione artigianale e da una forte componente di sperimentazione estetica. Spesso erano girati in pellicola e presentavano un'estetica visiva che rifletteva la cultura del tempo, con un uso di colori saturi e forme geometriche che richiamavano il movimento psichedelico e la cultura underground. Contenuti: Traevano ispirazione da film erotici e arte visiva; erano pensati per essere ripetuti, creando un effetto ipnotico. L’enfasi era sull’atto, la sensualità e la ripetizione, spesso con una narrazione minimale. Reel e TikTok:

Formato e Stile: Questi video sono creati principalmente per essere fruibili in un formato verticale su dispositivi mobili, il che favorisce una rapida successione di immagini e contenuti. L'estetica è generalmente molto più raffinata e curata rispetto agli anni settanta, con un’abbondanza di effetti visivi e filtri digitali. Contenuti: Si va da contenuti di intrattenimento a clip virali, tutorial e sketch comici. L'aspetto narrativo è spesso più centrale, e c'è una maggiore varietà di stili. I contenuti sono progettati per essere consumati in modo rapido e per attirare l'attenzione immediatamente. Filosofia della Fruiizone Loop degli anni Settanta:

Ritmo e Ripetizione: L’idea di ripetizione nei loop di Costello e di altri è collegata a una sorta di meditazione visiva. La ripetizione invita lo spettatore a immergersi nel momento, offrendo una riflessione sul desiderio e l'ossessione. Arte vs. Intrattenimento: Questi lavori erano spesso considerati un ponte tra arte e pornografia, dove l’atto di guardare diventa un’esperienza estetica e intellettuale più che semplicemente un consumo di intrattenimento. Reel e TikTok:

Instantaneità e Scarcity: La fruizione di reel e video TikTok è caratterizzata da un ritmo accelerato e dalla necessità di catturare l’attenzione in pochi secondi. Il consumatore è portato a navigare velocemente tra i contenuti, creando una sorta di cultura della superficialità. Community e Viralità: La creazione e la condivisione virale promuovono l’idea di comunità e di interazione, ma talvolta a scapito della profondità. La pressione per la produzione continua e il successo immediato può trasformare il creatore in un “performer” piuttosto che in un artista. Considerazioni Conclusive In sintesi, sebbene i loop degli anni settanta e i video su piattaforme moderne come Instagram e TikTok condividano alcune similitudini nella loro brevità e nella potenziale per l'espressione di contenuti sensuali, ci sono differenze significative nelle loro realizzazioni estetiche e nel loro impatto filosofico. I loop di Costello rappresentano un periodo in cui la pornografia e l'arte si mescolavano, invitando a una riflessione più profonda, mentre i video moderni tendono a privilegiare la velocità, la viralità e l'intrattenimento istantaneo, a volte a scapito della sostanza.

Questo confronto mette in evidenza come l'evoluzione dei media e delle pratiche di consumo riflette le mutevoli dinamiche culturali e sociali, rivelando la complessità della relazione tra arte, desiderio e tecnologia.

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GIORGIO VIALI

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SERVIZIO

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Proposta di Produzione per la Serie “Servizio Urbano”

Gentile Alessandra

mi permetto di presentarvi un progetto che non solo abbraccia le innovazioni contemporanee del panorama audiovisivo, ma offre anche uno sguardo autentico e provocatorio sulla vita urbana di oggi: la serie “Servizio Pubblico”. Questo progetto nasce dall’intuizione di rispondere alle riflessioni di Alberto Barbera sulla direzione che sta prendendo il cinema e la narrazione visiva.

In un'epoca in cui i film tendono a declinarsi in formati sempre più brevi e convenzionali, “Servizio Urbano” si posiziona controcorrente, sposando un linguaggio visivo che sfrutta le potenzialità del girato in verticale e delle riprese con cellulare, per un costo di produzione contenuto e una grande libertà creativa. Quello che proponiamo è un formato non solo innovativo, ma specchio di un’era dove gli spettatori non sono più solo consumatori passivi, ma attivi protagonisti della propria esperienza cinematografica.

La serie avrà come protagonista Irene, un'attrice capace di trasmettere empatia e carisma. Vestirà i panni di una scrittrice che ha appena concluso una fase intensa di scrittura, ispirata da una storia che esplora le molteplici sfaccettature dell'identità femminile e sociale: una giovane donna che, da un lato, dirige un'agenzia di sex performer e, dall'altro, incarna un'attivista politica di estrema sinistra. La lente di ingrandimento sulla sua vita luminosa e sfaccettata si muoverà tra il vagabondare in una metropoli vibrante, catturando momenti di scontro e interazione, riflessione e introspezione.

Grazie a lunghe riprese che seguiranno la protagonista nel suo quotidiano e tra le vie della città, “Servizio Urbano” avrà l'opportunità di esplorare i temi dell'identità, dell’empowerment femminile e della critica sociale. Ogni episodio si connoterà come un autentico servizio alla comunità, rivelando storie spesso trascurate e dando voce a una narrazione vera e incisiva, che risuoni con il pubblico contemporaneo.

La scelta di un formato verticale, inoltre, non è casuale. Rispondendo ai nuovi modi di consumo dei contenuti audiovisivi, questa serie potrà trovare la sua casa ideale su piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube, attrattiva per le nuove generazioni che sempre più frequentemente utilizzano il cellulare come principale mezzo di fruizione. Non più lunghi film d’autore, ma uno storytelling fresco e immediato, capace di conquistare il pubblico in pochi attimi e di stimolare conversazioni profonde.

Crediamo che “Servizio Urbano” possa non solo attrarre un vasto pubblico, ma anche porsi come un progetto di avanguardia nel panorama della narrazione contemporanea. Le sue potenzialità commerciali e artistiche sono enormi, e ci piacerebbe discuterne ulteriormente con voi.

Siamo certi che questo progetto possa rappresentare una nuova e audace avventura per la vostra casa di produzione e attendiamo con entusiasmo la possibilità di presentarvi un’idea così vibrante e differente.

Cordiali saluti

I film si fanno sempre più piccoli – brevi o brevissimi – per adattarsi ai nuovi contenitori: non più le sale cinematografiche tradizionali, ma neanche gli schermi domestici attraverso i quali si accede ai contenuti degli streamers, ma quelli che si definiscono i social: Instagram, ma ancor più TikTok e soprattutto YouTube, che recenti indagini di mercato segnalano come la piattaforma più frequentata dai giovani e dai consumatori di video di qualunque natura e durata.

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Di quest’ultima variazione morfologica avevamo già iniziato a prendere coscienza, perché non sfugge a nessuno che i film si stiano facendo sempre più lunghi, raggiungendo e talvolta superando le tre ore. Gli esempi di questa vera e propria escalation temporale sono sempre più numerosi, al punto da indurre a ritenere che non siamo più di fronte a semplici eccezioni (peraltro sempre esistite: si pensi a Via col vento e al Giorno più lungo, per fare solo due esempi), ma all’avvio di un processo destinato a imporre un nuovo parametro spettacolare. In questa sede non è tanto interessante discutere se tutto ciò sia la conseguenza dell’influenza stilistica e narrativa esercitata dalle serie televisive, massicciamente proposte dagli streamers e altrettanto massicciamente consumate dagli spettatori domestici, o di un tentativo da parte dei produttori cinematografici di contrastarne la concorrenza tentando un disperato ricorso alle stesse armi. Interessa invece rilevare come un numero crescente di autori cinematografici si lascino tentare – non tanto o non solo per ragioni economiche – dalle lusinghe che la sperimentazione di un nuovo formato offre alle loro possibilità creative.

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HANDSHAKE

HANDSHAKE - BOZZA

TITOLO: HANDSHAKE di GIORGIO VIALI

AUTORE: GIORGIO VIALI DATA: 04 AGOSTO 2024

Il film è ambientato in un futuro distopico. La protagonista è una giovane donna che ha una vita normale e un lavoro normale. In questa società del futuro, gli esseri umani vivono da tempo indefinito in totale isolamento, senza alcun contatto fisico diretto. Ognuno ha un proprio mondo, e le relazioni interpersonali dirette sono state eliminate, per motivi di igiene, di sicurezza e salute. La mancanza di interazioni ha portato le persone a dimenticare come gestire la presenza altrui, a non riconoscere più gli odori e a perdere ogni abilità legata al contatto umano.

Questo isolamento ha determinato inavvertitamente un aumento drammatico dei suicidi. I governi, rendendosi conto che la solitudine è alla base di questa tragedia, hanno deciso di avviare programmi di rieducazione alla socialità.

Il film inizia con un comunicato trasmesso sui device personali di tutti gli esseri umani, in cui si annuncia la partenza di questo progetto e si informa la popolazione che ci sarà una selezione di persone che inizieranno questo progetto.

Il programma prevede delle fasi. Si inizia con un semplice esercizio: trascorrere alcuni minuti in una stanza con un altro individuo, senza alcun contatto fisico. Man mano che si progredisce, si introduce la presenza di più persone e si passa a esercizi di comunicazione, dall’ascolto al dialogo, fino a confrontarsi con un pubblico. Infine, verrà affrontata la fase del contatto fisico.

Tuttavia, affrontare queste esperienze non è semplice.

La protagonista riceve la notifica di essere stata selezionata. Inizia così il suo percorso di rieducazione, ma già al secondo giorno ha una reazione inaspettata e intensa alla rieducazione. Dopo un momento di smarrimento, trova la forza per continuare, ma il cammino è lungo e complesso. Il film si conclude senza che la protagonista abbia ancora terminato il suo viaggio di reintegrazione, lasciando aperta la speranza di un futuro migliore.

The film is set in a dystopian future. The protagonist is a young woman who has a normal life and a normal job. In this future society, humans have lived in total isolation for an indefinite period of time, without any direct physical contact. Everyone has their own world, and direct interpersonal relationships have been eliminated, for reasons of hygiene, safety and health. The lack of interaction has led people to forget how to manage the presence of others, to no longer recognize smells and to lose all ability related to human contact.

This isolation has inadvertently led to a dramatic increase in suicides. Governments, realizing that loneliness is at the root of this tragedy, have decided to start programs to re-educate people to sociality.

The film begins with a statement broadcast on the personal devices of all humans, announcing the start of this project and informing the population that there will be a selection of people who will begin this project.

The program includes phases. It begins with a simple exercise: spending a few minutes in a room with another individual, without any physical contact. As the process progresses, the presence of more people is introduced and communication exercises are carried out, from listening to dialogue, to dealing with an audience. Finally, the phase of physical contact will be addressed.

However, dealing with these experiences is not easy.

The protagonist receives the notification that she has been selected. Thus begins her re-education journey, but already on the second day she has an unexpected and intense reaction to the re-education. After a moment of confusion, she finds the strength to continue, but the journey is long and complex. The film ends without the protagonist having yet completed her journey of reintegration, leaving open the hope of a better future.

SCENEGGIATURA BOZZA PRIMA

Scena 1: Comunicazione Iniziale INT. CAMERA DI GIULIA - MATTINA

La camera è sterile e minimalista. Un grande OLOGRAMMA, collegato ad un dispositivo personale, proietta un video. GIULIA (25), una giovane donna con un’espressione neutra, guarda il video con attenzione.

VIDEO (VOCE NARRANTE) “Benvenuti nel Progetto di Rieducazione alla Socialità. In risposta ai drammatici tassi di suicidio causati da solitudine persistente, abbiamo creato un programma volto a ristabilire la connessione interpersonale. È tempo di ricominciare a interagire.”

GIULIA sembra colpita dalla notizia, ma anche un po’ scettica. La telecamera si avvicina al suo viso pensieroso.

Scena 2: Selezione e Avvio INT. UFFICIO DEL PROGETTO - GIORNO

Una sala bianca e sterile. GIULIA entra con altri partecipanti. Sguardi incerti e nervosi. Un INSTRUTTORE, vestito in bianco, si presenta. C'è un'atmosfera di ansia.

INSTRUTTORE “Benvenuti. Oggi iniziamo con il primo esercizio: stare insieme, ma senza toccarvi.”

I partecipanti si siedono in cerchio. GIULIA guarda gli altri cercando di sentirsi a proprio agio. Sussurri preoccupati si diffondono.

Scena 3: La Prima Sessione INT. STANZA DI ESERCIZIO - GIORNO

GIULIA si ritrova in una stanza con un'altra persona, EMMA (30). L’atmosfera è tesa. Non possono toccarsi.

EMMA “Tutto questo è strano, vero?”

GIULIA (Sincera) Sì, mai pensato di farlo…

Le due iniziano a parlare, ma l'ansia è palpabile. Dopo alcuni istanti di silenzio imbarazzato, GIULIA tenta di rompere il ghiaccio.

GIULIA (CONT'D) “Ascolta, io… ho paura di non riuscire.”

EMMA annuisce, e per un momento sembra che ci sia una connessione.

Scena 4: Reazione Inaspettata INT. STANZA DI ESERCIZIO - GIORNO (SECONDO GIORNO)

Il gruppo è nuovamente riunito. Durante l'esercizio, GIULIA e gli altri vengono invitati a formare piccoli gruppi. Durante un'attività di ascolto, GIULIA sente un’ondata di emozioni.

Si concentra su un compagno che parla, ma le parole lo colpiscono pesantemente. SI RITIRA, la sua espressione cambia da curiosità a angoscia.

GIULIA (Frustrata, aiuto) Non posso... Questo è troppo.

Esce di corsa dalla stanza, il suo respiro accelera.

Scena 5: Momento di Riflessione INT. CAMERA DI GIULIA - NOTTE

GIULIA è sdraiata nel letto, i pensieri la turbano. Preoccupazione e solitudine l'accompagnano. Decisiva, accende un dispositivo e ripensa alla giornata.

Si osserva nel riflesso dello schermo. Parole di incoraggiamento dall'INSTRUTTORE riecheggiano nella sua mente. Pensa ai suicidi che ha sentito nominare nei comunicati di stato.

Scena 6: Ripresa e Determinazione EXT. PARCO VIRTUALE - GIORNO

Il giorno seguente, GIULIA torna al programma. Questa volta, sembra più determinata. Quando entra nella stanza, gli altri la guardano con TIMIDEZZA.

GIULIA (Sorridendo teneramente) Dai, facciamo questo insieme.

Le loro espressioni si ammorbidiscono e iniziano a interagire. Un momento di condivisione emerge, e Giulia sente una piccola scintilla di connessione.

Scena 7: Complicità e Progressi INT. STANZA DI ESERCIZIO - GIORNO (FASI AVANZATE)

Si vedono diversi esercizi in corso con un gruppo ampliato, includendo esercizi di ascolto e comunicazione. GIULIA guida un'attività.

GIULIA “Cosa ne pensate dei legami che abbiamo dimenticato? Possiamo costruirli di nuovo.”

I partecipanti iniziano a condividere le loro storie, emozionati per la ritrovata umanità. GIULIA sorride, riempita di speranza.

Scena 8: La Fase Finale INT. STANZA DI ESERCIZIO - GIORNO (ULTIMO GIORNO)

Il gruppo si prepara alla fase del contatto fisico. Attimi di grande tensione.

INSTRUTTORE “Ricordate: il contatto fisico è un atto di fiducia e di accettazione.”

GIULIA esita. Quando arriva finalmente il momento, volge lo sguardo verso EMMA, creando un legame. Entrambe avvicinano le mani, ma l’ansia è palpabile. Si guardano e si sorridono.

VOICEOVER GIULIA “Il contatto non è solo fisico. È una connessione che va oltre il corpo.”

Scena Finale EXT. CITTÀ VIRTUALE - CREPUSCOLO

GIULIA esce dal programma. Il mondo esterno è cambiato, non solo per lei, ma per tutti. La vita sembra pressoché normale, ma è percorsa da un senso di speranza.

La telecamera si allontana da GIULIA mentre cammina solenne verso il tramonto, lasciando intravedere centinaia di altre persone che si avvicinano.

VOICEOVER GIULIA “Non è la fine, ma un nuovo inizio. Siamo più forti insieme, e la strada è lunga, ma ho fede nel futuro.”

FADE OUT.

FINE

TITOLO: HANDSHAKE di GIORGIO VIALI

MATERIALI D'ARCHIVIO

GIORGIO VIALI

GIORGIO VIALI - AUTORE, SCENEGGIATORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER - SCENEGGIATURA, DRAMMATURGIA, DRAMMATURGO - TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI, INTELLIGENZA ARTIFICIALE - CINEMA, TEATRO, SOCIAL MEDIA - STREAMER, PERFORMANCE, PERFORMER.

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ALCUNI CONTENUTI DI QUESTA PAGINA WEB SONO IL RISULTATO DI INTERAZIONI O IBRIDAZIONI TRA INTELLIGENZA ARTIFICIALE ED AUTORE.

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VIDEOPOTERE

VIDEOPOTERE

MICRO POTERE - SPUNTI

IBRIDAZIONI – MATERIALI

Materiali per una Sceneggiatura

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: 03/04/2024

TITOLO: MICRO POTERE

La storia segue Alice, una giovane donna che lavora per un'azienda, responsabile della sorveglianza delle sex workers che lavorano nelle chat live. Da casa, controlla i canali live dei sex workers, monitorando i loro movimenti e inviando avvertimenti in caso di inattività.

Dopo alcuni mesi di lavoro, Alice inizia a rendersi conto del potere che ha tra le mani. Decide di sfruttare la sua posizione per ricattare alcune sex workers che non rispettano le regole dell'azienda. Le minaccia di segnalazioni o di perdere il lavoro, a meno che non accettino le sue richieste.

Alice va oltre, creando una sua chat live segreta in cui alcune sex workers lavorano gratuitamente per evitare di perdere il lavoro sui loro canali principali. Inizia anche a pretendere delle performance live private da alcune di loro, minacciando di far trapelare informazioni sensibili sul loro conto.

La situazione si complica quando Alice inizia a coinvolgere direttamente se stessa nelle performance live, spingendo i limiti del ricatto e dell'abuso di potere. Si ritrova intrappolata in un circolo vizioso di manipolazioni e segreti, mettendo sempre più a rischio la sua stessa reputazione e la sua integrità.

Il film esplora il tema della manipolazione, del potere e dell'etica nel mondo del lavoro online, mettendo in luce le conseguenze devastanti di abusi di potere e ricatti. Alla fine, Alice dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni e decidere se vale davvero la pena sacrificare la sua moralità per il potere e il controllo.

VARIAZIONE

In un futuro non troppo lontano, la giovane Sydney è assunta da un'azienda che si occupa di sorvegliare le sex workers che lavorano nelle chat live. Sydney trascorre le sue giornate in solitudine dietro ai monitor, controllando attentamente i canali live e inviando avvertimenti ai sex workers che non rispettano le regole.

Dopo alcuni mesi di lavoro, Sydney si rende conto del potere che ha in mano e decide di sfruttarlo a proprio vantaggio. Inizia a ricattare alcune sex workers che non rispettano le regole, chiedendo loro delle performance in una chat live alternativa che lei ha creato.

Le sex workers, spaventate dalla possibilità di perdere il lavoro sul loro principale canale live, si piegano al ricatto di Sydney e iniziano a lavorare gratuitamente per lei. Ma Sydney non si accontenta e si spinge oltre, pretendendo delle performance live anche per sé stessa.

A poco a poco, Sydney inizia a perdere il controllo della situazione e si trova invischiata in una rete di ricatti, bugie e manipolazioni. Con il passare del tempo, la sua ossessione per il potere e la sua sete di dominio la spingono sempre più in profondità in una spirale di depravazione e pazzia.

Il film segue il percorso oscuro di Sydney, tra desiderio di controllo e auto-distruzione, mettendo in luce i pericoli del potere e dell'oppressione nella società moderna. Quanto lontano sei disposto a spingerti per raggiungere il successo e la gratificazione personale?

VARIAZIONE

INT. HOME OFFICE - DAY

We see our protagonist, LISA (30s), sitting in front of a series of monitors displaying live channels of various sex workers. She diligently monitors their activity, checking for any period of inactivity. When she detects one, she sends out a warning.

LISA (to herself) Another warning sent.

Over time, Lisa starts to feel a sense of power in her position. She begins to manipulate some of the sex workers by threatening to report them if they don't comply with her demands.

One day, Lisa decides to take it a step further. She blackmails a few sex workers into performing live shows in a chat room she created. They comply out of fear of losing their jobs on their main channel.

As Lisa's control grows, she forms her own live chat where some sex workers work for free to avoid being reported. She enjoys the thrill of being in control and starts demanding live performances for herself from the sex workers she manages to manipulate.

Things take a dark turn when Lisa crosses a line and demands more than just performances from the sex workers. One night, she convinces a sex worker, EMMA, to meet her in person for a private session.

INT. HOTEL ROOM - NIGHT

Lisa and Emma are in a private hotel room, with a camera recording their every move. Lisa's power trip has gone too far, and she has put both their lives in danger.

As the night unfolds, Lisa's actions come back to haunt her. She realizes the extent of her manipulation and the harm she has caused to the sex workers she was supposed to be monitoring.

In a moment of clarity, Lisa decides to make things right. She shuts down her live chat and reports herself to the authorities. She faces the consequences of her actions, but in doing so, she learns the true meaning of power and responsibility.

IBRIDAZIONI – MATERIALI

Materiali per una Sceneggiatura

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: 03/04/2024

MATERIALI D'ARCHIVIO

GIORGIO VIALI

GIORGIO VIALI - AUTORE, SCENEGGIATORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER - SCENEGGIATURA, DRAMMATURGIA, DRAMMATURGO - TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI, INTELLIGENZA ARTIFICIALE - CINEMA, TEATRO, SOCIAL MEDIA - STREAMER, PERFORMANCE, PERFORMER.

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STABAT MATER

STABAT MATER

IBRIDAZIONI

MATERIALI - SCENEGGIATURA

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: 15/03/2024

STABAT MATER

Titolo: Stabat Mater

Sofia, una giovane attrice lesbica, arriva al seminario Stabat Mater con l'obiettivo di incontrare altre donne per avere relazioni sessuali.

Sofia è subito attratta da Irene, l'istruttrice del seminario, una donna misteriosa e affascinante.

Durante le lezioni del seminario, le partecipanti vengono incoraggiate a rivivere le emozioni dolorose di una madre ai piedi della croce.

Sofia inizia a nutrire sentimenti contrastanti nei confronti di Irene, ma cerca di non lasciarsi coinvolgere troppo emotivamente.

Dopo una notte di passione con una delle altre partecipanti, Sofia si rende conto che il suo desiderio di connessione va oltre il semplice sesso.

Sofia chiama Irene e le chiede di lasciare il seminario perchè si è accorta che Sofia è interessata ad altro.

Sofia si rifiuta di lasciare il seminario e continua indisturbata la sua opere di seduzione delle altre partecipanti.

....

....

IBRIDAZIONI

MATERIALI - SCENEGGIATURA

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: 15/03/2024

MATERIALI D'ARCHIVIO

GIORGIO VIALI

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REGIME

REGIME

IBRIDAZIONI

MATERIALI - SCENEGGIATURA

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: 15/03/202

Titolo: Regime FarmacoPornografico

INT. UFFICIO DELLA PROTAGONISTA - GIORNO

La giovane donna protagonista, Sofia, guarda con sconforto il monitor del suo computer. Il regime FarmacoPornografico ha intensificato il controllo sulla produzione e distribuzione di opere artistiche, imponendo rigide regole sul contenuto sessuale e censurando qualsiasi forma di espressione non conforme ai suoi dettami.

SOFIA (mentre scrive sul suo quaderno) Non posso continuare a subire questa oppressione. Devo fare qualcosa per lottare contro questo regime assurdo.

Sofia si alza determinata e inizia a scrivere un piano. Decide di creare un film festival clandestino in cui le opere proibite e censurate possano essere liberamente proiettate e discusse.

CUT TO:

INT. SPAZIO CULTURALE - GIORNO

Il film festival è iniziato e un pubblico variegato si è radunato per assistere alle proiezioni. Sofia sorride soddisfatta mentre saluta i partecipanti e presenta i vari film in programma.

Durante una proiezione particolarmente audace, Sofia incontra un gruppo di artisti e attivisti che, come lei, si oppongono al regime FarmacoPornografico. Decidono di unire le loro forze e organizzare azioni di resistenza per combattere l'oppressione culturale.

CUT TO:

INT. SEGRETO NASCOSTO - GIORNO

Il gruppo si riunisce in un luogo segreto, pianificando azioni di protesta e sabotaggio per destabilizzare il regime FarmacoPornografico. Sofia emerge come leader carismatica e determinata, ispirando gli altri a lottare per la libertà artistica e sessuale.

CUT TO:

INT. PALAZZO DEL REGIME - GIORNO

Il gruppo organizza una manifestazione di massa di fronte al palazzo del regime FarmacoPornografico, esponendo le loro richieste di libertà e autonomia artistica. Le forze di sicurezza del regime cercano di disperdere la folla, ma i manifestanti resistono coraggiosamente.

Sofia affronta il leader supremo del regime, esprimendo con forza la loro determinazione a resistere e a rovesciare l'oppressione. Il regime è costretto a cedere alle pressioni del popolo ribelle e a concedere libertà di espressione artistica.

CUT TO:

INT. SPAZIO CULTURALE - SERA

Il film festival clandestino continua, ora senza censure o restrizioni. Gli artisti hanno riottenuto la propria voce e la loro creatività sprigiona un'energia rivoluzionaria che permea l'intera società.

Sofia sorride soddisfatta, guardando il pubblico entusiasta e consapevole del potere della resistenza collettiva. Il regime FarmacoPornografico è stato sconfitto e la libertà artistica trionfa finalmente.

FADE OUT.

IBRIDAZIONI

MATERIALI - SCENEGGIATURA

AUTORE: GIORGIO VIALI

MATERIALI D'ARCHIVIO

GIORGIO VIALI

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IMPERFEZIONI

IMPERFEZIONI

IMPERFETTO RIFLESSO IBRIDAZIONI

DI GIORGIO VIALI

PRIMI SPUNTI

Scrivi la trama di un film drammatico. In una società distopica molte persone non compaiono personalmente nei loro profili sui social media. Perchè non pensano di avere un aspetto adeguato o per voler apparire più belli. Queste persone pagano altre persone per impersonificare sui social loro stessi. La protagonista viene pagata per impersonificare una persona sconosciuta. La protagonista non ha un suo profilo sui social media. Riceve indicazioni e istruzioni ogni giorno su cosa fare, dove andare e cosa postare. Viene pagata.

"Imperfetto Riflesso"

Trama:

In una futuristica società distopica, governata dalla perfezione e dall'ossessione per l'apparenza sui social media, la protagonista, Emily, è una giovane donna senza un proprio profilo sui social media. Vive una vita solitaria, senza amici né una reale identità virtuale.

Il mondo intorno a lei è dominato da persone che non si ritengono abbastanza belle o in grado di soddisfare gli elevati standard estetici richiesti, e quindi pagano per avere dei "rappresentanti" sui social media. Emily viene reclutata per impersonare una giovane donna sconosciuta, Alyssa, sulla base delle somiglianze fisiche tra loro.

All'inizio, Emily è scettica riguardo a questa nuova professione, ma la necessità di sbarcare il lunario la spinge ad accettare. Viene comunicata con un anonimo mandante tramite messaggi criptati e riceve giornalmente istruzioni su cosa fare, dove andare e cosa postare sui social media, imitando quelle che sarebbero state le scelte di Alyssa.

Nel corso del tempo, Emily comincia a capire meglio la folle realtà in cui è immersa. Attraverso la sua impersonificazione virtuale di Alyssa, Emily conosce persone, esplora luoghi e crea connessioni emotive con il mondo che la circonda. Scopre che molte delle persone che rappresenta, come Alyssa, vivono nell'ombra della perfezione virtuale per colpa della loro insicurezza e paure.

Man mano che Emily inizia a immergersi nel personaggio di Alyssa, l'autenticità della sua vita reale inizia a svanire. Emily si rende conto che il suo lavoro di impersonificazione le sta rubando la vera felicità e l'identità, ma è troppo dipendente dal denaro che guadagna per trovare il coraggio di smettere.

Tuttavia, quando Emily scopre che Alyssa sta per sposarsi e che riceverà una somma enorme per consegnare il controllo del suo profilo sui social media a qualcun altro, la protagonista si confronta con le sue priorità. Si rende conto che un ricco profilo sui social media non può sostituire una vita autentica e significativa.

Con il sostegno di un amico reale che ha conosciuto attraverso un incontro casuale con un estraneo su cui Emily è stata incaricata di postare, decide di mettere fine all'inganno e di rivelare al mondo la verità dietro l'apparenza perfetta.

Nel corso di una diretta sui social media, Emily rivela di essere l'erede di Alyssa, la persona reale dietro il profilo virtuale. Spiega le lacrime, le gioie e le sfide che ha affrontato e smaschera l'ossessione per la perfezione e l'apparenza sulle piattaforme sociali. Il suo gesto di ribellione aiuta a scuotere la società distopica e a far riflettere le persone sul valore della loro identità autentica.

Alla fine, Emily decide di abbandonare completamente i social media e di vivere la sua vita secondo i suoi termini. Inizia a costruire autentiche amicizie, a perseguire le sue passioni e a trovare la felicità al di fuori del caos virtuale.

"Imperfetto Riflesso" è una commovente storia che riflette sugli effetti negativi dell'iperconnettività e l'ossessione per l'apparenza, incoraggiando spettatori e spettatrici a cercare la verità e significato nelle relazioni reali e non solo virtuali.)

MATERIALI D'ARCHIVIO

GIORGIO VIALI

GIORGIO VIALI - AUTORE, SCENEGGIATORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER - SCENEGGIATURA, DRAMMATURGIA, DRAMMATURGO - TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI, INTELLIGENZA ARTIFICIALE - CINEMA, TEATRO, SOCIAL MEDIA - STREAMER, PERFORMANCE, PERFORMER.

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