DIALOGO

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DIALOGO

SOTTOCOSTO DI GIORGIO VIALI

IBRIDAZIONI

Dalila: (entra nella stanzetta, si sistema i capelli biondi) Ehi Clara, sei pronta per il nostro show di domani? Non vedo l’ora!

Clara: (siede su una sedia con un libro in mano, alza gli occhi) Ciao Dalila! Sì, sono pronta. Ho pensato a un paio di idee per le scene, ma voglio che il tutto sia molto simbolico.

Dalila: (ridacchia) Simbolico? Dimmi di più! Io pensavo solo di vestirmi da bionda stupida e divertirci un po’... tipo che io non so niente di niente!

Clara: (sorridendo) Perfetto! Il contrasto tra il tuo personaggio e il mio funzionerà alla grande. Io posso essere l’intellettuale, la tua guida in questo mondo... un po’ come un film di Fellini, dove il sogno incontra la realtà.

Dalila: (annuisce) Ok, quindi io sarò la bionda ignorante che fa domande stupide, mentre tu rispondi in modo molto complicato e filosofico. Potremmo anche aggiungere qualche citazione!

Clara: Esatto, potremmo intrecciare frasi come "La vita è come un film, ma senza un copione", e tu potresti rispondere "Che significa? Io voglio solo divertirti!"

Dalila: (si sistema le unghie) E per quanto riguarda i costumi? Io pensavo a qualcosa di super sexy e da bambola. Un vestito rosa, magari, con delle calze a rete.

Clara: Perfetto! Io invece potrei indossare qualcosa di più scuro, tipo una camicia bianca con un blazer, per sembrare seria e intellettuale. Magari anche un paio di occhiali da lettura!

Dalila: (ride) Sì! Gli occhiali da lettura! E poi, quando parli, puoi fare delle smorfie serie mentre io sbatto le palpebre con l’aria da stupida!

Clara: (annuisce) E potremmo costruire la tensione nelle scene! Potresti far finta di essere confusa dai miei discorsi e io cercherò di spiegarti cose sempre più astruse.

Dalila: (facendo un gesto teatrale) “Ma perché il cielo è blu, Clara? Non lo capisco!” E tu: “Perché l’assoluto è una costruzione sociale!”

Clara: (ride) Esatto! E poi, potremmo anche rompere la quarta parete, interagendo con il pubblico e chiedendo le loro opinioni su queste ‘questioni esistenziali’.

Dalila: (entusiasta) Mi piace! Dobbiamo farlo divertente, ma anche un po’ provocatorio. Sarà un bel mix!

Clara: (guardando l'orologio) Dobbiamo solo assicurarci di provare tutto prima di andare in live. La chimica deve essere perfetta!

Dalila: (sorridendo) Sì, voglio che il pubblico si diverta tanto quanto noi! Chissà, magari riusciremo a farli pensare un po'!

Clara: Ecco, questa è la nostra missione. Siamo pronte a sfidare le aspettative!

Dalila: (facendo un gesto di approvazione) Non vedo l’ora, Clara! Sarà epico!

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IMMAGINO PERSONAGGI e TRAMA. Poi PRODUCO dei CONTENITORI dove esporre questi ELEMENTI. Ed ELABORO VARIAZIONI. Questa PRODUZIONE è un SERVIZIO. PRODUCO STRUTTURE MEDIATICHE per forzare INTERAZIONI. O MICRO INTERAZIONI INTERAZIONI FOTOGRAFICHE, CINEMATOGRAFICE, DI PERFORMANCE.

LE STORIE E LE SITUAZIONI sono IBRIDATE Nel senso che lo sviluppo può essere realizzato con INTERAZIONI con l'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

GIORGIO VIALI

AUTORE, FOTOGRAFO, VIDEOMAKER

PRECARIO - VICENZA

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DIALOGO

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DIALOGO

SOTTOCOSTO DI GIORGIO VIALI

La stanzetta era spoglia: due sedie di plastica, un tavolo di metallo pieghevole, un’unica finestra che dava su un cortile interno grigio. Dalila, bionda platino, con un vestito rosa shocking che accentuava le sue curve perfette, si aggiustava un ciuffo di capelli. Clara, invece, era un turbine di nero: capelli corti, trucco intenso, vestito lungo e nero con stampe di Fellini.

Dalila: (voce dolce e un po’ svampita) Allora, Clara, per questa live… come la mettiamo? Io pensavo… un po’ di divertimento innocente, sai? Un po’ di "bambola sexy" contro… "intellettuale oscura"?

Clara: (voce roca e un po’ teatrale) Innocente? Dalila, mia cara, l'innocenza è una maschera, un velo che nasconde la verità. La nostra performance non deve essere innocente, ma una decostruzione del concetto stesso di innocenza. Penso a una contrapposizione di archetipi. Tu, la bambola perfetta, la quintessenza dell'oggetto del desiderio, totalmente priva di autocoscienza. Io, la sua oscura antagonista, la mente che analizza, demistifica, distrugge. Capisci?

Dalila: (incrollabilmente dolce) Mmmh… Quindi io faccio la stupida? Tipo… "Oh, Clara, che cos'è la filosofia esistenzialista?" E tu mi spieghi cose complicate con parole… strane?

Clara: (sorride, un sorriso enigmatico) Esatto. La tua ignoranza sarà la mia tela. Io dipingerò su di essa i concetti più complessi, trasformando la tua bellezza superficiale in una metafora della vacuità del sistema. La tua sensualità, in un'allegoria del consumismo. Vestirai qualcosa di molto, molto… "bambola". Pensa a qualcosa di rosa shocking, o di bianco candido. Niente di elaborato, la semplicità deve essere la chiave.

Dalila: (guardando le sue unghie lunghe) Rosa shocking mi piace. E tu? Cosa indossi? Qualcosa di… dark, immagino?

Clara: (si guarda le mani, ornate da anelli importanti) Nero, ovviamente. Magari un abito lungo, qualcosa di elegante ma inquietante. Potrei usare qualche accessorio simbolico… una maschera, un libro, qualcosa che rappresenti la mia alterità. La chiave è il contrasto. La tua innocenza infantile contro la mia complessità disturbata.

Dalila: Perfetto! E le interazioni? Tipo… io ti chiedo cosa significa il nichilismo, tu mi rispondi con una lezione di filosofia e poi… ci baciamo? O no?

Clara: (riflette per un momento) Il bacio può essere un elemento interessante. Un atto di contaminazione, di unione tra due mondi opposti. Ma non deve essere un bacio appassionato, bensì un gesto freddo, quasi meccanico, un'unione fisica che enfatizzi la disparità intellettuale e il nostro rapporto conflittuale. Pensiamo a un bacio quasi violento, una dichiarazione di dominio, che sia un segno di possesso, non di amore.

Dalila: (con sguardo pensativo) Un bacio… violento. Mi piace. Allora, siamo d'accordo. Io, bambola rosa sciocca. Tu, intellettuale dark e disturbata. E un bacio violento. Perfetto! Pronta a diventare virali!

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GIORGIO VIALI

AUTORE . VICENZA

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ELEMENTI DI BASE

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SOTTOCOSTO

DI GIORGIO VIALI

Produco ELEMENTI DI BASE per lo sviluppo di CONTENUTI VISIVI. Produco CONTENITORI per questi ELEMENTI.

Prima di tutto IMMAGINO delle STORIE O SITUAZIONI. IMMAGINO PERSONAGGI e TRAMA. Poi PRODUCO dei CONTENITORI dove esporre questi ELEMENTI. Ed ELABORO VARIAZIONI. Questa PRODUZIONE è un SERVIZIO. PRODUCO STRUTTURE MEDIATICHE per forzare INTERAZIONI. O MICRO INTERAZIONI INTERAZIONI FOTOGRAFICHE, CINEMATOGRAFICE, DI PERFORMANCE.

LE STORIE E LE SITUAZIONI sono IBRIDATE Nel senso che lo sviluppo può essere realizzato con INTERAZIONI con l'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

GIORGIO VIALI

AUTORE, FOTOGRAFO, VIDEOMAKER

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ATTI OSCENI

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ATTI OSCENI

SINOSSI di “ATTI OSCENI”

PROGETTO IBRIDO SOCIALE (FOTOGRAFIA E VIDEO)

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: 03 SETTEMBRE 2024

CONTATTI: giorgioviali@gmail.com

Sinossi di "ATTI OSCENI"

In un universo dove le leggi soffocano l’espressione individuale, "ATTI OSCENI" esplora l’audace battaglia di un gruppo di attivisti contro un Codice Penale che condanna severamente gli atti osceni in pubblico. La protagonista, una giovane attivista carismatica e appassionata, si trova a dover affrontare non solo i limiti della legge, ma anche i confini della libertà di espressione e del corpo. La sua missione è quella di sensibilizzare l’opinione pubblica e ottenere la rimozione di una norma che considera antiquata e oppressiva.

Con dialoghi avvincenti e brainstorming creativo, il gruppo discute le modalità di un gesto eclatante in grado di scuotere le coscienze. Ogni membro deve confrontarsi con le proprie paure e le condizionamenti sociali mentre selezionano i performers perfetti per il loro atto provocatorio. Le prove si trasformano in un vero e proprio spettacolo, dove teatro e attivismo si intrecciano in un’avventura ricca di tensione e introspezione.

Mentre il progetto prende forma, le giovani idealiste esplorano i confini sfumati tra arte e ribellione, affrontando le conseguenze delle loro azioni. "ATTI OSCENI" diventa così non solo una sfida alla censura, ma anche un viaggio di crescita personale, dove ogni personaggio ridefinisce il significato di "osceno" e rivendica il corpo come potente strumento di protesta sociale.

In questo potente manifesto per l’arte come forma di ribellione, "ATTI OSCENI" invita il pubblico a riflettere su temi cruciali come la libertà personale, la censura e le molteplici arti del provocatorio, in una società che spesso fatica a trovare un equilibrio tra ordine e libertà. Una narrazione tesa, personaggi profondamente umani e la pulsante energia di un movimento in crescita caratterizzano questo film, proponendo un raro e audace inno al cambiamento sociale.

Art. 527 del Codice Penale

Chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000. Si applica la pena della reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano. La dottrina distingue tra atti assolutamente osceni, se l'oscenità è indubitabile, e atti relativamente osceni, che dipendono da condizioni o circostanze di fatto esterne.

SINOSSI di “ATTI OSCENI”

PROGETTO IBRIDO SOCIALE (FOTOGRAFIA E VIDEO)

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: 03 SETTEMBRE 2024

CONTATTI: giorgioviali@gmail.com

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MICRO FILM

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MICRO FILM

SOTTOCOSTO -LIETO FINE - GIORGIO VIALI

MICRO FILM CINEMA

Il panorama attuale del cinema sembra muoversi lungo un filo sottile tra la compressione e l'espansione della narrazione. Da un lato, la crescente popolarità di contenuti brevi, come quelli su piattaforme come TikTok e YouTube, segna una chiara preferenza del pubblico per la fruizione rapida e immediata, adattandosi così alle abitudini di vita moderne dove il tempo è un lusso raro. Questo fenomeno ha spinto i produttori a investire sempre di più nella realizzazione di cortometraggi, particolarmente nella fascia di mercato orientale, dove i brevi video riescono a catturare l'attenzione di un pubblico in movimento, trasformando la periferia della produzione cinematografica in un'area altamente redditizia.

Dall'altro lato, si assiste a un'inversione di tendenza, con film che si allungano sempre più, superando le tre ore di durata. Questo cambiamento potrebbe sembrare paradossale in un'epoca di contenuti rapidi, ma riflette una volontà di esplorazione narrativa più profonda e complessa. La domanda sorge spontanea: siamo di fronte a un tentativo di affermazione del cinema tradizionale di fronte alla concorrenza delle serie TV e dei formati brevi? O piuttosto a una nuova fase evolutiva del linguaggio cinematografico, in cui i registi cercano di sfruttare lunghe narrazioni per sviluppare trame intricate e personaggi sfaccettati?

La risposta potrebbe risiedere nel desiderio di alcuni autori di spingersi oltre i confini convenzionali, di utilizzare il tempo come un elemento narrativo potente e di ricercare maggiore libertà creativa. Le lunghe durate possono permettere una maggiore profondità di esplorazione tematica e caratteriale, assecondando così le ambizioni artistiche di chi lavora nel cinema. In questo contesto, diventa evidente che il cinema non sta semplicemente subendo l'influenza dei mezzi digitali e delle nuove preferenze del pubblico, ma sta anche cercando di ridefinire se stesso, confrontandosi con le nuove modalità di consumo e proponendo nuove esperienze di visione.

In definitiva, il cinema contemporaneo sembra trovarsi in un momento di trasformazione, intrappolato tra l'esigenza di adattarsi a un pubblico frenetico e il desiderio di abbracciare forme narrative sempre più ambiziose e articolate. L'evoluzione di questo settore sarà interessante da osservare, poiché determinerà come i film continueranno a dialogare con le nuove piattaforme e a rispondere alle mutanti aspettative degli spettatori.

Il fenomeno dei micro-film è un riflesso inquietante e affascinante di una società in continua evoluzione, in cui il tempo e l'attenzione si sono trasformati in risorse sempre più scarse. In un'epoca in cui la fruizione dei contenuti audiovisivi avviene principalmente attraverso dispositivi portatili e piattaforme social, i film si accorciano, si condensano, e si adattano come mai prima d'ora alle esigenze di una cultura del sollievo immediato. Essi si presentano come piccole pillole visive, brevi racconti che devono catturare l'attenzione in un batter d'occhio e mantenere l'interesse in una corsa contro il tempo e l'oversaturation di stimoli.

L'aumento della produzione di questi micro-film rivela una trasformazione nei paradigmi narrativi e comunicativi. Non più spazi scenici imponenti e trame articolate, ma narrazioni sinteticamente espressive, un compendio di emozioni e significati racchiusi in pochi secondi di celluloide virtuale. La semplificazione, apparentemente un atto di riduzionismo, si trasforma in una forma d'arte unica: è l'essenza dell'esperienza umana distillata, il ritratto della condizione contemporanea che, bloccata tra il desiderio di connessione e l'apatia del sovraccarico informativo, si adatta a questo nuovo modo di raccontare.

Questi micro-film, espressione di una fruizione istantanea e divorante, non possono però essere letti esclusivamente come una mera risposta al contesto tecnologico. Essi incarnano una riflessione profonda sui valori della società contemporanea, sull'importanza della velocità e della concisione, ma anche sull'ossessione del "like", del consenso immediato. La narrazione diventa così un interrogativo senza risposta: quale significato può emergere da un racconto che è già concluso prima ancora che possa essere compreso? I messaggi che si concentrano nell'istante, nel qui e ora, chiedono ai loro fruitori di abbracciare la superficialità, limitando il tempo di introspezione e sperimentazione.

D'altro canto, osservando l'altra estremità del cambiamento, assistiamo a un'interessante paradossalità: mentre si intensifica la produzione di micro-film, si assiste anche a un'espansione delle narrazioni tradizionali, lungometraggi e serie che si dedicano a sviluppare trame sempre più complesse. Questa dualità riflette una tensione intrinseca, un dialogo continuo tra il desiderio di consumi rapidi e una ricerca di contenuti significativi che sfidano il tempo. Le storie lunghe, elaborate e articolate offrono al pubblico un'esperienza riflessiva, la possibilità di immergersi in universi narrativi ampi e dettagliati, di esplorare con calma le sfumature dell'essere umano.

Si prospetta quindi la questione: quale futuro aspetta il cinema in questa polarità? Saranno i micro-film destinati a dominare il panorama, trasformando l'arte della narrazione in un frullato di attimi? O, al contrario, riuscirà l'arte cinematografica a preservare e valorizzare le forme lunghe e profonde di racconto, rimanendo un baluardo di autenticità in un'epoca di frammentazione?

La risposta non è semplice e, tuttavia, è in questo dilemma che risiede la ricchezza dell'esperienza cinematografica contemporanea. Come rifugiati di un tempo sospeso, i micro-film ci invitano a riflettere sulla natura del nostro tempo e sulla qualità del nostro sguardo. La scelta che abbiamo di fronte è quella di trovare un equilibrio tra la brevità e la complessità, tra la superficialità e la profondità, per esplorare le molteplici possibilità narrative che si presentano in questa era di rapide trasformazioni.

Da un lato, i film si fanno sempre più piccoli – brevi o brevissimi – per adattarsi ai nuovi contenitori: non più le sale cinematografiche tradizionali, ma neanche gli schermi domestici attraverso i quali si accede ai contenuti degli streamers, ma quelli che si definiscono i social: Instagram, ma ancor più TikTok e soprattutto YouTube, che recenti indagini di mercato segnalano come la piattaforma più frequentata dai giovani e dai consumatori di video di qualunque natura e durata.

La conferma proviene indirettamente anche dai racconti di un produttore cinese, incontrato in uno dei tanti utili viaggi esplorativi che si fanno ogni anno, dai quali si evince che i maggiori profitti delle case di produzione in attività fra Pechino e Hong Kong provengano ormai dalla realizzazioni di brevissimi cortometraggi (di durata limitata e budget ridotti), offerti su Internet per pochi centesimi alle moltitudini di persone che giornalmente trascorrono lunghi periodi di tempo negli spostamenti casa-lavoro con gli occhi incollati agli schermi dei cellulari. Se questi micro-film – che non si vedranno probabilmente mai in un festival di cinema – rappresentano la novità più significativa e insospettata dell’evoluzione della specie, all’altro capo della trasformazione assistiamo invece all’espansione della durata e delle convenzioni narrative tradizionali.

Di quest’ultima variazione morfologica avevamo già iniziato a prendere coscienza, perché non sfugge a nessuno che i film si stiano facendo sempre più lunghi, raggiungendo e talvolta superando le tre ore. Gli esempi di questa vera e propria escalation temporale sono sempre più numerosi, al punto da indurre a ritenere che non siamo più di fronte a semplici eccezioni (peraltro sempre esistite: si pensi a Via col vento e al Giorno più lungo, per fare solo due esempi), ma all’avvio di un processo destinato a imporre un nuovo parametro spettacolare. In questa sede non è tanto interessante discutere se tutto ciò sia la conseguenza dell’influenza stilistica e narrativa esercitata dalle serie televisive, massicciamente proposte dagli streamers e altrettanto massicciamente consumate dagli spettatori domestici, o di un tentativo da parte dei produttori cinematografici di contrastarne la concorrenza tentando un disperato ricorso alle stesse armi. Interessa invece rilevare come un numero crescente di autori cinematografici si lascino tentare – non tanto o non solo per ragioni economiche – dalle lusinghe che la sperimentazione di un nuovo formato offre alle loro possibilità creative.

GIORGIO VIALI

AUTORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER, VIDEOMAKER, SCENEGGIATORE - ROMANZO, DRAMMA, PSICODRAMMA, RACCONTO, FOTORACCONTO, FOTOROMANZO, MELODRAMMA - TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI - FOTORITRATTO, FOTOSERVIZIO, VIDEAZIONI - CINEMA, TEATRO, PERFORMANCE, SOCIAL MEDIA.

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SOTTOCOSTO

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SOTTOCOSTO

LIETO FINE

GIORGIO VIALI

Scrivi un testo per convincere una produttrice cinematografica a produrre una serie televisiva in formato verticale, girato con i cellulari, a basso costo prendendo spunto dalle riflessioni di albero barbera riportate di seguito. La serie dovrebbe andare controcorrente, quindi non essere un micro film nè una serie d'autore con grandi budget. Una serie fatta di lunghe riprese che segua un personaggio anche nel suo vagabondare in una metropoli. La serie in oggetto dovrebbe avere una protagonista femminile. La protagonista sarà Irene. Il titolo della serie dovrebbe essere "servizio urbano" perchè rimanda ad un muoversi nella metropoli che diventa comunque un servizio alla comunità. La protagonista femminile è una scrittrice ed è appena uscita da una fase di scrittura in cui ha scritto una storia su una giovane donna che ha una doppia vita: da una parte imprenditrice di un'agenzia di sex performer, dall'altra attivista politica di estrema sinistra. Ecco le riflessioni di alberto barbera; i film si fanno sempre più piccoli – brevi o brevissimi – per adattarsi ai nuovi contenitori: non più le sale cinematografiche tradizionali, ma neanche gli schermi domestici attraverso i quali si accede ai contenuti degli streamers, ma quelli che si definiscono i social: Instagram, ma ancor più TikTok e soprattutto YouTube, che recenti indagini di mercato segnalano come la piattaforma più frequentata dai giovani e dai consumatori di video di qualunque natura e durata.

La conferma proviene indirettamente anche dai racconti di un produttore cinese, incontrato in uno dei tanti utili viaggi esplorativi che si fanno ogni anno, dai quali si evince che i maggiori profitti delle case di produzione in attività fra Pechino e Hong Kong provengano ormai dalla realizzazioni di brevissimi cortometraggi (di durata limitata e budget ridotti), offerti su Internet per pochi centesimi alle moltitudini di persone che giornalmente trascorrono lunghi periodi di tempo negli spostamenti casa-lavoro con gli occhi incollati agli schermi dei cellulari. Se questi micro-film – che non si vedranno probabilmente mai in un festival di cinema – rappresentano la novità più significativa e insospettata dell’evoluzione della specie, all’altro capo della trasformazione assistiamo invece all’espansione della durata e delle convenzioni narrative tradizionali.

Di quest’ultima variazione morfologica avevamo già iniziato a prendere coscienza, perché non sfugge a nessuno che i film si stiano facendo sempre più lunghi, raggiungendo e talvolta superando le tre ore. Gli esempi di questa vera e propria escalation temporale sono sempre più numerosi, al punto da indurre a ritenere che non siamo più di fronte a semplici eccezioni (peraltro sempre esistite: si pensi a Via col vento e al Giorno più lungo, per fare solo due esempi), ma all’avvio di un processo destinato a imporre un nuovo parametro spettacolare. In questa sede non è tanto interessante discutere se tutto ciò sia la conseguenza dell’influenza stilistica e narrativa esercitata dalle serie televisive, massicciamente proposte dagli streamers e altrettanto massicciamente consumate dagli spettatori domestici, o di un tentativo da parte dei produttori cinematografici di contrastarne la concorrenza tentando un disperato ricorso alle stesse armi. Interessa invece rilevare come un numero crescente di autori cinematografici si lascino tentare – non tanto o non solo per ragioni economiche – dalle lusinghe che la sperimentazione di un nuovo formato offre alle loro possibilità creative.

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MICRO POTERE

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SOTTOCOSTO - LIETO FINE - GIORGIO VIALI

MICRO POTERE - SPUNTI

IBRIDAZIONI – MATERIALI

Materiali per una Sceneggiatura

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: 03/04/2024

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TITOLO: MICRO POTERE

La storia segue Alice, una giovane donna che lavora per un'azienda, responsabile della sorveglianza delle sex workers che lavorano nelle chat live. Da casa, controlla i canali live dei sex workers, monitorando i loro movimenti e inviando avvertimenti in caso di inattività.

Dopo alcuni mesi di lavoro, Alice inizia a rendersi conto del potere che ha tra le mani. Decide di sfruttare la sua posizione per ricattare alcune sex workers che non rispettano le regole dell'azienda. Le minaccia di segnalazioni o di perdere il lavoro, a meno che non accettino le sue richieste.

Alice va oltre, creando una sua chat live segreta in cui alcune sex workers lavorano gratuitamente per evitare di perdere il lavoro sui loro canali principali. Inizia anche a pretendere delle performance live private da alcune di loro, minacciando di far trapelare informazioni sensibili sul loro conto.

La situazione si complica quando Alice inizia a coinvolgere direttamente se stessa nelle performance live, spingendo i limiti del ricatto e dell'abuso di potere. Si ritrova intrappolata in un circolo vizioso di manipolazioni e segreti, mettendo sempre più a rischio la sua stessa reputazione e la sua integrità.

Il film esplora il tema della manipolazione, del potere e dell'etica nel mondo del lavoro online, mettendo in luce le conseguenze devastanti di abusi di potere e ricatti. Alla fine, Alice dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni e decidere se vale davvero la pena sacrificare la sua moralità per il potere e il controllo.

VARIAZIONE

In un futuro non troppo lontano, la giovane Sydney è assunta da un'azienda che si occupa di sorvegliare le sex workers che lavorano nelle chat live. Sydney trascorre le sue giornate in solitudine dietro ai monitor, controllando attentamente i canali live e inviando avvertimenti ai sex workers che non rispettano le regole.

Dopo alcuni mesi di lavoro, Sydney si rende conto del potere che ha in mano e decide di sfruttarlo a proprio vantaggio. Inizia a ricattare alcune sex workers che non rispettano le regole, chiedendo loro delle performance in una chat live alternativa che lei ha creato.

Le sex workers, spaventate dalla possibilità di perdere il lavoro sul loro principale canale live, si piegano al ricatto di Sydney e iniziano a lavorare gratuitamente per lei. Ma Sydney non si accontenta e si spinge oltre, pretendendo delle performance live anche per sé stessa.

A poco a poco, Sydney inizia a perdere il controllo della situazione e si trova invischiata in una rete di ricatti, bugie e manipolazioni. Con il passare del tempo, la sua ossessione per il potere e la sua sete di dominio la spingono sempre più in profondità in una spirale di depravazione e pazzia.

Il film segue il percorso oscuro di Sydney, tra desiderio di controllo e auto-distruzione, mettendo in luce i pericoli del potere e dell'oppressione nella società moderna. Quanto lontano sei disposto a spingerti per raggiungere il successo e la gratificazione personale?

VARIAZIONE

INT. HOME OFFICE - DAY

We see our protagonist, LISA (30s), sitting in front of a series of monitors displaying live channels of various sex workers. She diligently monitors their activity, checking for any period of inactivity. When she detects one, she sends out a warning.

LISA (to herself) Another warning sent.

Over time, Lisa starts to feel a sense of power in her position. She begins to manipulate some of the sex workers by threatening to report them if they don't comply with her demands.

One day, Lisa decides to take it a step further. She blackmails a few sex workers into performing live shows in a chat room she created. They comply out of fear of losing their jobs on their main channel.

As Lisa's control grows, she forms her own live chat where some sex workers work for free to avoid being reported. She enjoys the thrill of being in control and starts demanding live performances for herself from the sex workers she manages to manipulate.

Things take a dark turn when Lisa crosses a line and demands more than just performances from the sex workers. One night, she convinces a sex worker, EMMA, to meet her in person for a private session.

INT. HOTEL ROOM - NIGHT

Lisa and Emma are in a private hotel room, with a camera recording their every move. Lisa's power trip has gone too far, and she has put both their lives in danger.

As the night unfolds, Lisa's actions come back to haunt her. She realizes the extent of her manipulation and the harm she has caused to the sex workers she was supposed to be monitoring.

In a moment of clarity, Lisa decides to make things right. She shuts down her live chat and reports herself to the authorities. She faces the consequences of her actions, but in doing so, she learns the true meaning of power and responsibility.

IBRIDAZIONI – MATERIALI

Materiali per una Sceneggiatura

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: 03/04/2024

LIETO FINE

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IMMAGINE PER LIETO FINE

GIORGIO VIALI

LIETO FINE

TESTI, SCENEGGIATURE, SPUNTI

di GIORGIO VIALI

LIETO FINE DI GIORGIO VIALI - 2024

GIORGIO VIALI

AUTORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER, VIDEOMAKER, SCENEGGIATORE - ROMANZO, DRAMMA, PSICODRAMMA, RACCONTO, FOTORACCONTO, FOTOROMANZO, MELODRAMMA - TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI - FOTORITRATTO, FOTOSERVIZIO, VIDEAZIONI - CINEMA, TEATRO, PERFORMANCE, SOCIAL MEDIA.

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DOCUMENTAZIONE

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EURIDICE STREAM

DOCUMENTAZIONE

GIORGIO VIALI

Il team di produzione di Euridice Stream ha dedicato tempo all'analisi delle live chat e dei siti come OnlyFans. Sono stati raccolti brevi video e fermi immagini di vari spettacoli in streaming. I materiali raccolti hanno svolto un ruolo fondamentale nella definizione delle scene e dei volti dei personaggi. La fascinazione del team si è concentrata principalmente sui volti dei performer. I corpi dei performer sono diventati omogenei e ininfluenti. I volti rappresentano un elemento distintivo e intrinseco della performance. L'atteggiamento dei performer diventa un elemento distintivo e personale. Ci è stata una dilatazione del tempo di presenza online dei performer. Le sessioni online possono durare anche 5/6 ore consecutive.

C'è un aumento della precarietà e della competizione tra gli artisti. Le identità e i lavori sono sempre più frammentati e precari. Questo porta all'opportunità di esplorare nuovi territori artistici. La sceneggiatura di Euridice Stream è avvincente ed evocativa. Il team di produzione è determinato a creare un film che rappresenti autenticamente il mondo dei live shows.

GIORGIO VIALI

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LIETO FINE

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Ambientato in un futuro distopico, "Obiettivo Libero" racconta la storia di Emma, una giovane fotografa appassionata che vive in una società controllata da un regime politico autoritario. In questo mondo, le immagini sono rigidamente controllate e la politica visiva è utilizzata per manipolare le masse e mantenere il regime al potere.

Emma, invece, sogna di un mondo in cui le persone siano libere di esprimere se stesse attraverso le immagini e di vedere il mondo attraverso il loro obiettivo. Attraverso il suo lavoro fotografico clandestino, Emma documenta i soprusi e le ingiustizie perpetrate dal regime, cercando di diffondere la verità e ispirare gli altri a ribellarsi.

Un giorno, Emma entra in contatto con un gruppo di attivisti che condivide il suo stesso desiderio di autodeterminazione nel consumo di immagini. Guidati da Max, un carismatico leader, il gruppo trama un piano per sabotare i server centrali del sistema di controllo visivo del regime, liberando milioni di immagini negate al pubblico.

Con il sostegno di altri fotografi clandestini, hacker e cittadini desiderosi di una realtà senza censure, Emma e il suo gruppo si infiltrano nel centro del potere del regime. Mentre combattono per la loro libertà di espressione, incontrano sfide inaspettate, come la sorveglianza costante, i pericoli fisici e il tradimento tra le loro stesse fila.

Attraverso agili missioni di hacking e audaci incursioni in luoghi proibiti, il gruppo di Emma riesce a raggiungere i server centrali e sovraccaricarli, diffondendo un'onda di immagini libere e autentiche in tutto il mondo. Mentre il regime cerca di reprimere il movimento, la popolazione si risveglia al potere delle immagini e si unisce alla lotta per la liberazione e l'autodeterminazione.

La tensione raggiunge il culmine quando Emma viene catturata dal regime, che cerca disperatamente di fermare la diffusione di immagini libere. Ma Emma sa che non può arrendersi. Con coraggio e determinazione, riesce a scappare e a continuare la sua missione di diffondere la verità.

Il film culmina con una rivoluzione popolare che rovescia il regime politico visivo e apre la strada a una società in cui le immagini sono strumenti di libertà e autodeterminazione. Emma diventa un simbolo di speranza e resilienza per tutti coloro che lottano contro la manipolazione visiva e la privazione della propria voce.

"Obiettivo Libero" è un film che esplora temi come il potere delle immagini, la manipolazione mediatica, la lotta per la libertà di espressione e l'importanza dell'autodeterminazione nel consumo di immagini. Incita il pubblico a riflettere sul valore della verità e sulla necessità di garantire uno sguardo autentico sul mondo, spingendoci a non dare mai per scontata la nostra libertà visiva.

GIORGIO VIALI

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