MIRROR

enter image description here

MIRROR

TESTO IBRIDO: GIORGIO VIALI

Logline: Un'attrice tormentata e un regista ossessionato si confrontano in un processo creativo spietato, dove l'arte diventa un terreno di battaglia per l'esplorazione delle loro più profonde paure e desideri.

Personaggi:

  • CELESTE MALFATTA (40 anni): Attrice di talento, segnata da esperienze traumatiche. Bellezza eterea e sguardo penetrante.
  • FABIO INNOCENZI (50 anni): Regista visionario e manipolatore, con una profonda insicurezza nascosta dietro un'apparente sicurezza.
  • MARCO (30 anni): Fotografo, osserva il processo con distacco e curiosità.

Scene:

Scena 1:

Interno, Studio di Fabio - Notte.

Fabio, in una stanza oscura illuminata solo da una luce soffusa su un tavolo da lavoro ingombro di foto, aspetta Celeste. Sul tavolo ci sono foto di donne, alcune belle, altre disturbanti. Celeste entra, vestita di nero, il viso pallido. C'è tensione nell'aria.

FABIO: (calmo, quasi sussurrando) Benvenuta, Celeste. Sono felice che tu sia qui. Questo ruolo… è diverso da tutto ciò che hai fatto prima.

CELESTE: (voce roca) Lo so. E non so se sono pronta.

FABIO: Pronta per cosa? Per vedere l'abisso? Per guardare dentro di me?

Celeste lo osserva attentamente, quasi con repulsione. Marco, il fotografo, entra silenziosamente, inizia a scattare foto in bianco e nero, catturando l'atmosfera tesa.

Scena 2:

Interno, Teatro di prove - Giorno.

Le prove sono intense, faticose. Fabio spinge Celeste oltre i suoi limiti, insistendo su dettagli inquietanti, emozioni crude. La guida con una precisione quasi chirurgica, esplorando le sue vulnerabilità. Marco continua a fotografare, immortalando i momenti di tensione, di fragilità, di forza.

FABIO: Più dolore, Celeste! Devi sentire il dolore, respirarlo, vomitarlo! Solo allora sarà autentico.

Celeste si lascia andare a un pianto disperato. Marco scatta una foto.

Scena 3:

Interno, Caffè - Notte.

Celeste e Marco si incontrano. Celeste confida le sue difficoltà, il peso psicologico del lavoro con Fabio.

CELESTE: Mi sta usando, Marco. Sta usando il mio dolore, la mia vulnerabilità… come se fossi un contenitore vuoto da riempire con le sue ossessioni.

MARCO: Ma tu sei un'artista, Celeste. Stai contribuendo a creare qualcosa di… potente.

CELESTE: A quale costo?

Scena 4:

Interno, Studio di Fabio - Notte.

Ultima prova. Celeste è esausta ma determinata. La scena è intensa, ricca di simbolismi oscuri, riflessi di inquietudine. Fabio la osserva, un’ombra di soddisfazione nel suo sguardo. Marco riprende la scena da diverse angolazioni.

Scena 5:

Interno, Teatro - Prima dello spettacolo.

Fabio è nervoso. Celeste lo guarda con freddezza. C'è un'intesa non detta tra di loro, una sorta di complicità malata.

FABIO: (sussurra) Stasera vedranno l'abisso, Celeste. Lo vedranno attraverso di te.

CELESTE: (senza guardarlo) E io cosa vedrò?

Scena 6:

Interno, Teatro - Dopo lo spettacolo.

Silenzio. Applausi deboli. Fabio e Celeste sono soli nel teatro vuoto. Si scambiano uno sguardo profondo, complesso, carico di emozioni contrastanti.

FABIO: (voce bassa) Grazie, Celeste.

Celeste lo lascia senza una parola. Marco le scatta una foto mentre esce, il suo volto una maschera indecifrabile.

Conclusione:

Il film si conclude con la successiva mostra fotografica di Marco. Le foto, in bianco e nero, catturano l'essenza del processo creativo, un viaggio nell'abisso della mente umana, rivelando la complessità del rapporto tra l'attrice, il regista e l'arte stessa. Rimane l'ambiguità: chi ha davvero utilizzato chi? Chi ha guardato più profondamente nell'abisso? La risposta è lasciata allo spettatore.


Related posts

Published by

GIORGIO VIALI

GIORGIO VIALI

GIORGIO VIALI