SOTTOCOSTO
LIETO FINE
GIORGIO VIALI
Scrivi un testo per convincere una produttrice cinematografica a produrre una serie televisiva in formato verticale, girato con i cellulari, a basso costo prendendo spunto dalle riflessioni di albero barbera riportate di seguito. La serie dovrebbe andare controcorrente, quindi non essere un micro film nè una serie d'autore con grandi budget. Una serie fatta di lunghe riprese che segua un personaggio anche nel suo vagabondare in una metropoli. La serie in oggetto dovrebbe avere una protagonista femminile. La protagonista sarà Irene. Il titolo della serie dovrebbe essere "servizio urbano" perchè rimanda ad un muoversi nella metropoli che diventa comunque un servizio alla comunità. La protagonista femminile è una scrittrice ed è appena uscita da una fase di scrittura in cui ha scritto una storia su una giovane donna che ha una doppia vita: da una parte imprenditrice di un'agenzia di sex performer, dall'altra attivista politica di estrema sinistra. Ecco le riflessioni di alberto barbera; i film si fanno sempre più piccoli – brevi o brevissimi – per adattarsi ai nuovi contenitori: non più le sale cinematografiche tradizionali, ma neanche gli schermi domestici attraverso i quali si accede ai contenuti degli streamers, ma quelli che si definiscono i social: Instagram, ma ancor più TikTok e soprattutto YouTube, che recenti indagini di mercato segnalano come la piattaforma più frequentata dai giovani e dai consumatori di video di qualunque natura e durata.
La conferma proviene indirettamente anche dai racconti di un produttore cinese, incontrato in uno dei tanti utili viaggi esplorativi che si fanno ogni anno, dai quali si evince che i maggiori profitti delle case di produzione in attività fra Pechino e Hong Kong provengano ormai dalla realizzazioni di brevissimi cortometraggi (di durata limitata e budget ridotti), offerti su Internet per pochi centesimi alle moltitudini di persone che giornalmente trascorrono lunghi periodi di tempo negli spostamenti casa-lavoro con gli occhi incollati agli schermi dei cellulari. Se questi micro-film – che non si vedranno probabilmente mai in un festival di cinema – rappresentano la novità più significativa e insospettata dell’evoluzione della specie, all’altro capo della trasformazione assistiamo invece all’espansione della durata e delle convenzioni narrative tradizionali.
Di quest’ultima variazione morfologica avevamo già iniziato a prendere coscienza, perché non sfugge a nessuno che i film si stiano facendo sempre più lunghi, raggiungendo e talvolta superando le tre ore. Gli esempi di questa vera e propria escalation temporale sono sempre più numerosi, al punto da indurre a ritenere che non siamo più di fronte a semplici eccezioni (peraltro sempre esistite: si pensi a Via col vento e al Giorno più lungo, per fare solo due esempi), ma all’avvio di un processo destinato a imporre un nuovo parametro spettacolare. In questa sede non è tanto interessante discutere se tutto ciò sia la conseguenza dell’influenza stilistica e narrativa esercitata dalle serie televisive, massicciamente proposte dagli streamers e altrettanto massicciamente consumate dagli spettatori domestici, o di un tentativo da parte dei produttori cinematografici di contrastarne la concorrenza tentando un disperato ricorso alle stesse armi. Interessa invece rilevare come un numero crescente di autori cinematografici si lascino tentare – non tanto o non solo per ragioni economiche – dalle lusinghe che la sperimentazione di un nuovo formato offre alle loro possibilità creative.
GIORGIO VIALI
AUTORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER, VIDEOMAKER, SCENEGGIATORE - ROMANZO, DRAMMA, PSICODRAMMA, RACCONTO, FOTORACCONTO, FOTOROMANZO, MELODRAMMA - TESTI IBRIDI, IBRIDAZIONI - FOTORITRATTO, FOTOSERVIZIO, VIDEAZIONI - CINEMA, TEATRO, PERFORMANCE, SOCIAL MEDIA.
INDIPENDENTE PRECARIO - VICENZA
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