DIALOGO
SOTTOCOSTO DI GIORGIO VIALI
La stanzetta era spoglia: due sedie di plastica, un tavolo di metallo pieghevole, un’unica finestra che dava su un cortile interno grigio. Dalila, bionda platino, con un vestito rosa shocking che accentuava le sue curve perfette, si aggiustava un ciuffo di capelli. Clara, invece, era un turbine di nero: capelli corti, trucco intenso, vestito lungo e nero con stampe di Fellini.
Dalila: (voce dolce e un po’ svampita) Allora, Clara, per questa live… come la mettiamo? Io pensavo… un po’ di divertimento innocente, sai? Un po’ di "bambola sexy" contro… "intellettuale oscura"?
Clara: (voce roca e un po’ teatrale) Innocente? Dalila, mia cara, l'innocenza è una maschera, un velo che nasconde la verità. La nostra performance non deve essere innocente, ma una decostruzione del concetto stesso di innocenza. Penso a una contrapposizione di archetipi. Tu, la bambola perfetta, la quintessenza dell'oggetto del desiderio, totalmente priva di autocoscienza. Io, la sua oscura antagonista, la mente che analizza, demistifica, distrugge. Capisci?
Dalila: (incrollabilmente dolce) Mmmh… Quindi io faccio la stupida? Tipo… "Oh, Clara, che cos'è la filosofia esistenzialista?" E tu mi spieghi cose complicate con parole… strane?
Clara: (sorride, un sorriso enigmatico) Esatto. La tua ignoranza sarà la mia tela. Io dipingerò su di essa i concetti più complessi, trasformando la tua bellezza superficiale in una metafora della vacuità del sistema. La tua sensualità, in un'allegoria del consumismo. Vestirai qualcosa di molto, molto… "bambola". Pensa a qualcosa di rosa shocking, o di bianco candido. Niente di elaborato, la semplicità deve essere la chiave.
Dalila: (guardando le sue unghie lunghe) Rosa shocking mi piace. E tu? Cosa indossi? Qualcosa di… dark, immagino?
Clara: (si guarda le mani, ornate da anelli importanti) Nero, ovviamente. Magari un abito lungo, qualcosa di elegante ma inquietante. Potrei usare qualche accessorio simbolico… una maschera, un libro, qualcosa che rappresenti la mia alterità. La chiave è il contrasto. La tua innocenza infantile contro la mia complessità disturbata.
Dalila: Perfetto! E le interazioni? Tipo… io ti chiedo cosa significa il nichilismo, tu mi rispondi con una lezione di filosofia e poi… ci baciamo? O no?
Clara: (riflette per un momento) Il bacio può essere un elemento interessante. Un atto di contaminazione, di unione tra due mondi opposti. Ma non deve essere un bacio appassionato, bensì un gesto freddo, quasi meccanico, un'unione fisica che enfatizzi la disparità intellettuale e il nostro rapporto conflittuale. Pensiamo a un bacio quasi violento, una dichiarazione di dominio, che sia un segno di possesso, non di amore.
Dalila: (con sguardo pensativo) Un bacio… violento. Mi piace. Allora, siamo d'accordo. Io, bambola rosa sciocca. Tu, intellettuale dark e disturbata. E un bacio violento. Perfetto! Pronta a diventare virali!
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GIORGIO VIALI
AUTORE . VICENZA